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Messaggio Da Yoite011 Sab Mar 10, 2012 6:51 pm

La storia è ispirata al gioco virtuale RF- Online, così come alcuni luoghi, i personaggi invece sono miei, qualsiasi nome o situazione che dovesse coincidere sarà puramente casuale.
Buona lettura


Heart



Parte 2/2






Torno velocemente verso la cella.
Jenice, Jenice, Jenice….
È notte fonda.
È una notte particolarmente tetra, fuori si è scatenato un temporale di macroscopiche dimensioni.
Lo stesso che ho dentro i circuiti.
Attraverso il lungo corridoglio, ed è come se avessi alcuni fili interni tutti aggrovigliati attorno alla gola.
I prigionieri, all’interno delle celle attorno a me, dormono stremati per le torture.
- Le celle del castigo- Vengono ormai appellate da tutti.
Scorgo quella di Jenice.
E velocemente la apro celandomi al suo interno.
La fanciulla ormai sveglia, mi guarda con i suoi occhi d’orati, è indubbiamente spaventata, ma il suo proverbiale coraggio Bellato le impedisce di dimostralo, così, rimane fiera e sicura di sé dinanzi a me.
“ che mi hai fatto strega?”
La mia voce robotica e profonda si leva nella penombra di un fulmine.
“ Heart, l’incantesimo che da un cuore a chi non ne è in possesso, senti la pesantezza delle tue nefandezze, nevvéro?”
Mi accascio sulla parete sudicia.
“ Si, donna- spiritualista, lo sento.”
Non ho la forza di negare, voglio solo che tutto ciò finisca al più presto.
Tuttavia, non riesco ad essere aggressivo con la ragazza.
“ Te ne prego allontanalo da me!”
“ Non posso, mi uccideresti.”
Adoro la sua voce, nonostante appartenga ad una razza di rozzi guerrieri lei è la creatura più raffinata ed affascinante sulla quale abbia mai posato i miei circuiti visivi.
Vorrei poterla possedere, ma non sono in possesso dei requisiti necessari…e non sono neppure in possesso del suo cuore.
“ Come si chiama quello che provo adesso per te?”
“ Cosa senti?”
“ Come se avessi esigenza di toccarti ripetutamente, come se ti volessi vedere lontano da qui, come se volessi essere come te…”
“ Si chiama: affetto…”
“ Affetto…”
Cammino nervosamente lungo la cella, sfiorando accidentalmente la fanciulla, ed ogni volta che il mio metallo la tocca, lei rabbrividisce, ed io ne sono mortalmente ferito.
Sono estremamente confuso.
Voglio o non voglio avere un cuore?
In certi istanti mi appare bello ed esaltante, in altri momenti mi procura delle scariche dolorose a quello che per le persone dovrebbe chiamarsi costato.
“ Soldato, ho paura per Lee-Chaos e per i suoi amici, se verranno a salvarmi, al livello attuale di combattimento, saranno sicuramente uccisi. Lasciami tornare da loro. Copri la mia fuga, te ne prego.”
E mi ritrovo a pensare che forse le donne a volte fanno questo dannato effetto, al di là degli incantesimi…
Mi ritrovo a scuotere la testa, ma non perché non voglia coprire la sua fuga, bensì perché non la voglio lontano da me.
“ Non ti voglio lontano da me.”
Lei appare più tranquilla, e posa la sua mano sulla mia, è calda, i miei fili interni sembrano ricevere delle dolci scariche elettriche.
“ Aiutami, te ne supplico.”
Le lacrime che sgorgano sulle sue guance mi gelano il sistema di corrente, comincio a sentire un dolore raggelante, forse è meglio che lei vada via davvero, o mi farà ancora più male…
E in fondo, se resta qui, sarà esposta ad innumerevoli rischi, e al mio livello non potrei di certo proteggerla.
“ Sia, va via, ma sta attenta, per uscire dal nostro territorio dovrai procedere sempre verso nord, ma, una volta giunta al confine troverai alcuni Rigor Lapis molto temibili, prova a raggirali passando attraverso i cespugli e gli altopiani, il resto è nelle tue mani.”
Ogni mia parola mi ha ferito incommensurabilmente. Si, è meglio vada via.
Mi sposto dall’ingresso della cella, lei mi rivolge uno sguardo di dolce ringraziamento, mi passa accanto e so per certo che è l’ultima volta che avverto il suo odore.
Esce e va via.
Via da questo schifo, via da me, ed io mi sento come fossi morto.
Mi duole la testa, la tengo tra le mani, mentre mi accascio per terra, tra gli escrementi dei topi e la nausea mi assale.


Fuggo verso nord.
Mi è molto dispiaciuto per il Robot- Accretia, sembrava così triste, ma non potevo togliergli l’incantesimo, o mi avrebbe ucciso.
Corro velocemente tra i cespugli verde mela, mi è sempre piaciuto il loro colore, sembrano luccicare anche se avvolti dalla notte, scorgo i Lapis, riesco a raggirali.
Ma uscendo dal vicolo me ne trovo uno dinanzi, in pochi istanti mi punta, sono perduta!
Maledizione, avrà inseguito qualcuno fino a qui.
Dietro di lui c’è il ponte che mi avrebbe salvata.
Ma devo assolutamente tentare di sconfiggerlo.
Io non devo, non posso e non voglio arrendermi!
Afferro saldamente il mio bastone d’avorio con la grande ametista posta sulla sua sommità.
“ Fire-ball!!!”
“Ice-blade!”
Ricarica…presto…più veloce… ricarica!
“ Fire-ball!”
è mio!
“Ice-blade”
La sua energia è al minimo.
“ Earthquake!!!”
Il lapis cade per terra e sparisce dinanzi ai miei occhi; però… sono cresciuta di livello!
Fratello, sarai orgoglioso.
Raccolgo rapidamente ciò che mi ha lasciato il Lapis: monete, due strane pietre ed una spada pregiata.
Sto per riprendere il cammino, ma ho come una vertigine che mi costringe a tenermi le tempie, e nella mia testa vedo il Robot- Accretia ancora molto sofferente. Siamo entrati molto in empatia evidentemente.
Poverino, non voglio che soffra.
Ma se lo libero dall’incantesimo si scorderà di tutto ciò, sarà come se non ci fossimo mai conosciuti, e, potrebbe tornare di nuovo per rapirmi.
Ma, in fondo, se il generale mi vuole manderà ugualmente qualcun altro.
Il suo dolore pare prendere anche me.
Non voglio che soffra per la mia lontananza.
Risolutamente prendo la mia decisione, concentro le mie ultime forze e annullo l’incantesimo.
Spero funzioni nonostante la distanza….
Al termine di questa operazione però ho prosciugato tutte le mie energie, e vedo il ponte verso la salvezza farsi sgranato ed appannato, mi appare troppo lontano, temo di stare per perdere i sensi.
No, non qui, non in mezzo alla foresta…
Fortunatamente l’ultima cosa che vedo, prima di svenire, è mio fratello che corre verso di me attraversando il ponte.
Sono salva, ed ho anche impedito a mio fratello di fare una sciocchezza.



Hai rischiato che io tornassi a riprenderti, mi hai tolto l’incantesimo.
Ma qualche cosa sembra essere andato storto, perché io ti sento ancora dentro di me.
Forse sarà stata la distanza…
Percepisco che sei svenuta, so che sei tra le braccia di tuo fratello, che sei al sicuro, ormai dentro le tue terre. È quasi l’alba.
E sono lieto tu stia dormendo perché così non assisterai a tutto ciò.
“ Mi è giunta voce da parte di un Lapis, nostro alleato, che hai coperto la fuga di un prigioniero.
E non un prigioniero qualunque…
Mi chiedo come sia stato possibile, noi siamo macchine, me lo sai spiegare?”
“ Non lo so generale…” Dico solo, affascinato più che mai dal sole che sorge lento, alle spalle di Yun-sur, a quest’ora del mattino il giallo è molto simile a quello dei tuoi occhi Jenis, è d’orato e caldo.
“ In questo caso…”
Dice con noncuranza il generale.
Tranquilla jenice, dormi serena, io morirò in silenzio, così non ti sveglio…
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Messaggio Da cristalninja Dom Mar 11, 2012 8:31 am

Shocked Mad Sad non è possibile! l'accretia innamorato che pensa alla sua amata anche quando muore. Hai reso onore alla razza accretia, bravissima.
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